SCHEDE FILM

IL CINEMA RITROVATO

Le Laudi - martedì 30 gennaio 1996

La vita è meravigliosa

Titolo originale

It's a wonderfull life

Regia

Frank Capra

Nazionalità

Usa

Anno

1947

Interpreti

Lionel Barrymore (Potter)

Ward Bond (Bert)

Beulah Bondi (Mamma Bailey)

Argentina Brunetti (Signora Martini)

Bill Edmunds (Martini)

Frank Faylen (Ernie)

Gloria Graham (Violet)

Samuel S. Hinds (papà Bailey)

Todd Karns (Harry Bailey)

Thomas Mitchell (Zio Billy)

Donna Reed (Mary Hatch)

James Stewart (George Bailey)

Henry Travers (Clarence Angelo Cust)

H.B. Warner (Gower)

Soggetto

Phillip Van Doren Stern

Sceneggiatura

Frank Capra

Frances Goodrich

Albert Hackett

Jo Swerling

Fotografia

Joseph Biroc

Joseph Walker

Musica

Dimitri Tiomkin

Montaggio

William Hornbeck

Durata (in minuti)

129

Produzione

Frank Capra per la Liberty Films

Distribuzione

Rko

La trama

Fin da ragazzo George Bailey ha mostrato una grande forza d'abnegazione. Quando suo padre viene a morire, George abbandona ogni progetto più caro, rinunzia agli studi universitari, per mandar avanti la Società di costruzioni che il padre ha fondata, all'intento di offrire case a buon mercato a piccoli borghesi ed artigiani. Egli prosegue con successo l'opera paterna, superando l'ostilità del vecchio milionario Potter, finanziere esoso e senza cuore. La vigilia di Natale, il vecchio zio di George smarrisce ottomila dollari della Società, esponendo questa al pericolo del fallimento. Potter, che ha trovato la somma smarrita, si guarda bene dal restituirla; e quando George gli domanda aiuto, glielo nega. George, disperato, decide d'uccidersi, ma la Divina Provvidenza gli manda incontro il suo Angelo Custode, che con uno stratagemma gli impedisce d'attuare il suo proposito. E poiché George afferma che vorrebbe non esser nato, l'angelo gli fa vedere quale ne sarebbero state le conseguenze per le persone che ama. George comprende il valore della vita, e tornando a casa, apprende che i suoi amici hanno raccolto tra loro la somma mancante e salvato la Società.

Parola di... Frank Capra

Che vuol dire "realismo"? Il mio film più bello, "La vita è meravigliosa", è "fantasia". Non è vero che non ho usato altri tipi di stile che non il realismo documentaristico. Credo che il documentario abbia un suo valore, perché deve essere fedele alla realtà, ai fatti. Ma se vuoi fare un film sulla gente, devi illuminare i fatti con la mente e dare loro un significato. Non so se lo chiamo realismo o no: a me piace far apparire la gente reale, ma nello schermo. Come se fosse vera, come se esistesse, ma dal punto di vista del pubblico.

Forse sono presuntuoso, ma "La vita è meravigliosa", il cui soggetto mi fu suggerito da un biglietto d'auguri natalizi che mi capitò per caso in mano, è una delle storie più straordinarie mai portate sullo schermo. Peccato che all'epoca non abbia avuto alcun successo: nella corsa agli Oscar fu battuto su tutti i fronti da "I migliori anni della nostra vita" di William Wyler, e il pubblico pensò che Capra non fosse più quello di una volta. Poco dopo, però, qualcuno cominciò a parlarne. La sua fama si diffuse piano piano, ma costantemente. Io so soltanto che tutti gli anni, alla vigilia di Natale, raccoglievo tanti bambini per strada e li portavo a casa mia, dove proiettavo per loro "La vita è meravigliosa". Ridevano, piangevano, applaudivano: una delle soddisfazioni più grandi della mia vita. Il protagonista non avrebbe potuto essere altri che James Stewart, l'unico capace di rendere con naturalezza e credibilità lo stato d'animo di un uomo sull'orlo del suicidio, ma ancora disposto a spendere un soldo di speranza. Il vero miracolo del film, tuttavia, fu Henry Travers: so benissimo che se tutti ancora oggi ricordano "La vita è meravigliosa", il merito è di quel buffo angelo senza ali di nome Clarence.

[da Il nome sopra il titolo di Frank Capra Edizioni Lucarini]

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