WIM WENDERS SOTTO LE STELLE A FIRENZE

Un cineforum sotto le stelle dedicato a Wim Wenders, autore del recente "Lisbon story" e dell’osannato "Paris, Texas", è la proposta che il Cineclub Inquadrature rivolge al "pubblico cinematografaro" di Firenze per questa estate. Cinque sono gli appuntamenti, dal prossimo giovedì 29 giugno fino al 27 luglio all’arena Florida in via Pisana (tel. 055/700130), e altrettanti sono i film in cartellone. In rigorosa successione cronologica rivedremo "L’amico americano", "Lo stato delle cose" per poi passare in rassegna i più recenti "Paris Texas", "Il cielo sopra Berlino" e "Fino alla fine del mondo". La formula è quella del cineforum per cui i film, tutti corredati da schede, saranno presentati e discussi sotto la guida esperta di critici cinematografici.

Regista affezionato alla "differenza europea", tanto che come direttore dell’Accademia Europea del Cinema ha sostenuto numerose battaglie a sostegno del cinema della Cee contro quello che lui stesso ha definito lo "strapotere americano", Wenders ha spesso criticato e messo aspramente in evidenza il ritardo creativo e l’atmosfera letargica in cui si è a lungo mosso il "sovvenzionato" cinema europeo. Wenders, in ogni caso, è l’autore europeo per eccellenza, uno dei pochi che ancora chiede al cinema di riflettere sulla realtà e sull’universo della comunicazione. Come nel caso de "Lo stato delle cose", uno dei film più "fenomenologici" di Wim Wenders. Nel senso dell’attenzione prestata alle cose, ai momenti dove non accade niente, dove non si sviluppa una storia, e dunque dove non si è liberi di vedere.

Il suo cinema è pieno di oggetti: i distributori automatici, i juke-box dei suoi primi film; distributori di benzina, televisori accesi sul monoscopio, gli oggetti della modernità da contemplare, puri e semplici.

I trionfi di "Paris, Texas", del "Cielo sopra Berlino" e, più modesto, del recente "Così lontano, così vicino" lasciano intravedere la mano dell’artista che con la sua opera, per ragioni in parte spiegabili, in parte no, ha toccato un "nervo dei tempi" in maniera immediatamente percepibile al pubblico.[G.F.]


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