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I lunedì dell'Alfieri

Gli appuntamenti cinematografici fiorentini si arricchiscono nel mese di febbraio con la seconda parte del ciclo "I lunedì dell'Alfieri". Come a novembre e dicembre, in scena è la cinematografia non commerciale, quella frutto della produzione indipendente. Il nuovo ciclo di proiezioni, che segue la stessa formula del precedente (la visione dei film è seguita da un dibattito con la presenza di ospiti, spesso il regista del film), porta all'attenzione del pubblico fiorentino alcune pellicole che per vari motivi, rappresentano "materiale di confine" che quasi mai ha trovato un'adeguata diffusione nelle sale cinematografiche.

I lunedì dell'Alfieri sono ripresi lunedì 29 gennaio con la proiezione di "Materiale resistente" di Guido Chiesa e Davide Ferrario: un film che è costato pochissimo ma che ripropone in modo originale e interessante l'argomento "Resistenza".

Si continua il 5 febbraio con "La ragazza di nome Xiao Xiao" di Xiei Fei. Quest'ultimo è un regista cinese poco conosciuto dal pubblico italiano e con questo film racconta le tradizioni della Cina rurale precomunista. Il 12 febbraio l'Alfieri propone due film di Konchalovskij: il primo, "La storia di Asja Kljcina che amò senza sposarsi", è girato alla metà degli anni Sessanta e si è potuto cominciare a vedere in Europa solo all'indomani delle nuove aperture legate alla perestrojka; il secondo, "Asja e la gallina dalle uova d'oro", è girato nel 1994, quando quasi per scommessa il regista, dopo un lungo soggiorno negli Stati Uniti, rientra in Russia e decide di realizzare un seguito all'insolita odissea di Asja, la florida contadina della Russia dei kolchoz protagonista del primo film, alla luce delle recenti trasformazioni politico-economiche. Il 19 febbraio è in programma "Empoli 1921", opera prima dell'empolese Ennio Marzocchini che prende in considerazione un fatto verificatosi in Toscana quando ancora il fascismo era solo nell'aria ma già creava un'atmosfera tesa e violenta. Tonino De Bernardi sarà invece il protagonista della serata del 26 febbraio quando saranno presentate due delle quattro parti di "Leçons de ténèbres", opere di sperimentazione cinematografica, precedute da un video realizzato da Mimmo Calopresti sullo stesso regista De Bernardi. Il 4 marzo Daniele Segre, con "Non ti scordar di me", cercherà di rievocare l'antico fascino di Cinecittà attraverso i racconti di tante comparse che hanno lavorato nei mitici stabilimenti cinematografici. L'11 marzo è in programma la proiezione di "Maciste all'inferno", film muto del 1926 di Guido Brignone (con accompagnamento musicale dal vivo). La serata del 18 marzo sarà dedicata al corto italiano con una interessante selezione di filmati. Il 25 marzo, ultimo appuntamento del ciclo, vedremo la copia restaurata di Umberto D. di Vittorio De Sica.

[Francesca Bellacci]

Rassegna: fantascienza e mitologia a confronto

Esiste ancora il mito? Come viene inteso? In che modo la coscienza contemporanea definisce (o ridefinisce) la propria posizione nei confronti del mito? Oppure, alle soglie del 2000 (data già di per sé mitizzata), in un'epoca caratterizzata dal "disincantamento del mondo", ha più senso continuare ancora a parlare di mitologia? Il sapere scientifico-razionale non ha operato forse un demitizzazione? Ma la demitizzazione, ossia l'idea della storia come processo di emancipazione della ragione dalle ombre del sapere mitico, non è essa stessa un mito? Queste non sono solo domande per addetti ai lavori ma, pure a livelli diversi, coinvolgono tutti quanti noi. E ciò ha un suo fondamento scientifico dal momento che il mito (come lo definisce Jung) è rappresentazione simbolica di credenze e comportamenti profondamente radicati nella psiche umana e ha quindi a che fare con qualsiasi persona. La ragione per cui ne parliamo è che proprio su questo argomento l'associazione Eumeswil ha deciso di promuovere un ciclo di sei proiezioni, seguite da dibattito a partire dalla fine del mese di febbraio. Il Cinema, che non è sapere razionale, ha su questo argomento un ruolo importante soprattutto in relazione alla sua essenza intesa quest'ultima come modo di darsi nell'epoca post-moderna. E il cinema è inoltre la forma d'arte che realizza l'essenza post-moderna di ogni arte: lo spaesamento. Benjamin paragona le prestazioni percettive richieste allo spettatore del film con quelle necessarie ad un pedone che si muova in mezzo al traffico di una grande città moderna. Il cinema è "la forma d'arte che corrisponde al pericolo sempre maggiore di perdere la vita" (Benjamin).

Il cinema ha privilegiato il genere fantascientifico per confrontarsi con la dimensione del mito. Se il mito rispecchia una visione del mondo sostanzialmente opposta a quella scientifica, la fantascienza è interpretazione fantastica di questa visione scientifica. Il mito e la fantascienza trovano proprio nel cinema il loro ideale punto di incontro-scontro. E le proiezioni che si terranno a partire dalla fine febbraio, ogni venerdì sera, presso il circolo "L'Antella" (per informazioni tel. 055/6810425) vogliono proprio far riflettere su questo rapporto esistente tra mito e genere cinematografico fantascientifico

[Mario Brucker]

Archivio Giovani Artisti

Molti giovani fiorentini desiderosi di far conoscere le proprie opere artistiche, si saranno spesso chiesti quale avrebbe potuto essere il modo economicamente meno oneroso e più efficace per guadagnarsi un minimo di notorietà, un posto "al sole" tra gli artisti della città capitale dell'arte. A dare loro una risposta ci ha pensato il Progetto Giovani dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione realizzando l'"Archivio Giovani Artisti". L'Archivio, che è in funzione dal 1986, raccoglie già adesso una enorme mole di materiali quali foto, diapositive, cassette audio e video, curriculum e rassegne stampa di artisti delle arti visive e dello spettacolo che operano in Firenze e in Provincia. All'archivio si possono rivolgere tutti gli artisti fiorentini che non abbiano compiuto il 35· anno di età e abbiano interesse ad ottenere nel cercare opportunità di promozione delle loro opere. À sufficiente presentarsi con la propria opera al N. 1 del vicolo Santa Maria Maggiore, dal lunedì al sabato dalle ore 8 del mattino fino alle 14.00, oppure il martedì e il giovedì anche al pomeriggio dalle 14,30 alle 17,30. Immediatamente e gratuitamente il documento è archiviato con un sistema informatico - una banca dati, insomma - denominato Art File insieme al curriculum vitae del giovane artista. Dal momento che l'Archivio lavora promuovendo le opere opportunamente selezionate su tre livelli - locale, nazionale (circuito Giovani Artisti Italiani) e europeo - le occasioni per farsi conoscere non mancano.

Per quanto riguarda le attività organizzate a livello locale, l'Archivio Giovani Artisti collabora con Enti e Associazioni quali il Centro d'Arte Spaziotempo per alcune mostre del programma di Porto Franco, o la Fondazione Studio Marangoni per presentare alla città le immagini di giovani fotografi di talento. A livello nazionale si è creato un vero e proprio circuito di collegamento cui hanno già aderito 22 comuni e 2 provincie. Il Circuito Giovani Artisti Italiani ha organizzato numerose iniziative (24 manifestazioni nazionali con 761 artisti), una di queste è ad esempio UnderFlorence, la rassegna di video e film indipendenti che è ormai arrivata alla sua sesta edizione e rappresenta un'occasione di incontro tra giovani operatori ed esperti delle varie discipline delle arti visive e dello spettacolo. Infine, per quanto riguarda la promozione a livello europeo, è senz'altro da segnalare un importante appuntamento quale la Biennale delle produzioni culturali giovanili dell'area mediterranea, la cui prossima edizione si terrà a Torino nel maggio del 1997. À confortante pensare che questa preziosa organizzazione a disposizione di chi produce arte o di chi vuole avere notizie in tempo reale sull'arte contemporanea, sia frutto della Pubblica Amministrazione, ma ci rallegra ancora di più pensare a quelle persone che pur con mezzi limitati lavorano con entusiasmo per promuovere la produzione talvolta brillante, sempre interessante, dei giovani artisti del nostro tempo.

[Francesca Bellacci]

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