SCHEDE FILM

Ombre rosse

Titolo originale

Stage Coach

Regia

John Ford

Nazionalità

Usa

Anno

1939

Interpreti

Dorothy Annleby (ballerina)

George Bancroft (sceriffo Wilcox)

John Carradine (Hatfield)

Nora Cecil (governante dr. Bone)

Berton Churchill (Henry Getewood)

Bill Cody (Rancher)

Marga Daighton (Signora Pickett)

Andy Devine (Buck)

Francis Ford (Billy Pickett)

Brenda Fowler (Signore Gatewood)

Helen Gibson (ballerina)

William Hoffer (sergente)

Cornelius Keefe (capitano Whitney)

Duke Lee (sceriffo di Lordsburg)

Chris Pinmartin (Chris)

Louis Mason (sceriffo)

Walter McGrail (capitano Sickel)

Maul McVey (il corriere)

Donald Meek (Samuel Peacock)

Thomas Mitchell (Dr Josiah Boone)

Kent Odell (Billy Pickett jr)

Vester Pegg (Ike Plummer)

Jack Pennick (Jack il barman)

Louise Platt (Lucy Mallory)

Joseph Rickson (Luke Plummer)

Elvira Rios (Yakima sua moglie)

Buddy Roosevelt (Rancher)

Claire Trevor (Dallas)

Tom Tyler (Hank Plummer)

Bryan Washburn (capitano Simmons)

John Wayne (Ringo Kid)

Chief White Horse (capo indiano)

Soggetto

Ernest Haycox dal racconto "Stage to Lordsburg"

Sceneggiatura

Dudley Nichols

Fotografia

Bert Glennon

Musica

17 motivi popolari diffusi intorno al 1880:

Louis Gruenberg, Richard Hageman, W. Frank Harling, John Leipold, Leo Shuen.

Montaggio

Walter Reynolds

Dorothy Spencer

Durata (in minuti)

97

Produzione

W. Wagner-United Artists

Distribuzione

United Artists

La trama

Verso il 1880, una diligenza trasporta una prostituta, un dottore alcoolizzato, la moglie incinta di un ufficiale, un sudista rovinato, un banchiere ladro, un rappresentante di whisky e uno sceriffo. Per strada si aggiunge l'uomo che questi ricerca. La diligenza, priva di scorta militare (dopo una breve sosta in cui la donna partorisce) è attaccata dagli indiani. Il provvidenziale intervento della cavalleria risolve la situazione. Il fuorilegge compie la vendetta che meditava e lo sceriffo lo lascia libero di rifarsi una vita con la sgualdrina.

La critica...

Per essere un film d'azione, "Ombre rosse" è straordinariamente attento alla definizione psicologica (puntigliosa, minuziosa, inattaccabile) dei nove personaggi principali. Automaticamente la diligenza diventa una metafora, tutt'altro che difficile da leggere, della società, e i nove personaggi rappresentano un campionario umano ben più vasto del loro esiguo numero.

Contemporaneamente siamo anche al cospetto di un grande film d'azione: uno di quei casi in cui il ritmo del racconto, la varietà degli avvenimenti e la tensione creata dall'autore impediscono al pubblico (foss'anche lo spettatore più pignolo e attento) di concentrarsi sugli aspetti tecnici. Impossibile, in questo senso, distinguere le scene "dal vero" da quelle girate in studio con l'uso dei "trasparenti ": la stessa cosa accadeva a Truffaut ogni volta che assisteva a "The Lady Vanishes" di Alfred Hitchcock.

I bianchi buoni e gli indigeni cattivi? La questione non si pone in termini tanto semplici. Gli indiani rappresentano in realtà il trauma scatenante di una situazione che condurrà i bianchi a prendere precise posizioni non tanto nei confronti degli aggressori, quanto gli uni nei confronti degli altri. Il razzismo non è quello del bianco nei confronti dell'indiano, ma piuttosto quello del benpensante nei confronti della prostituta Dallas, del fuorilegge Ringo, del medico alcolizzato Josiah Boone, del giocatore d'azzardo Hatfield: non si tratta più di razzismo, ma di emarginazione, e "Ombre rosse" diventa un importante documento di critica sociale sull'America pre-roosveltiana.

Come avrebbe ribadito un anno dopo con "Furore", John Ford getta le basi di un cinema on-the-road (con annesse profonde analisi sociali) che aiuta a capire come il cinema americano a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, da "Easy Rider" a "Cinque pezzi facili", da "Punto zero" a "Sugerland Express", avesse in realtà poco più che la diversa situazione storica per definirsi "nuovo"

Altre basi: il cinema catastrofico (un gruppo di persone di diversa estrazione riunite forzatamente in attesa dell'esplosione del dramma) e certa fantascienza contemporanea (è sufficiente sostituire l'astronave alla diligenza e le truppe imperiali agli indiani per ottenere un pezzetto di "Guerre stellari").

Le basi del western, invece, sono tutte da valutare. Se consideriamo che all'epoca le situazioni presentate da "Ombre rosse" erano tutt'altro che luoghi comuni, bisogna concludere che la sua influenza sui western successivi è dovuta più che altro a letture superficiali.

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