BIOGRAFIA

Fritz Lang

Friedrich Christian Anton Lang nasce a Vienna il 5 dicembre 1890, suddito di Francesco Giuseppe, figlio dell’architetto comunale Anton Lang e di sua moglie Paula Schiesinger. Frequenta la Volksschule e dal 1905 la Realschule, legge avidamente i romanzi d’avventura di Karl May e di Jules Verne. Tra i film visti con gli amici c’è il primo western dello schermo, "The Great Train Robbery" ("La grande rapina al treno", 1903) di Edwin S. Porrer. Nel 1907, seguendo la volontà paterna, studia architettura alla Technische Hochschule, ma appena un anno dopo si trasferisce all’Accademia di Arti Grafiche per dedicarsi alla pittura. All’insaputa dei genitori lavora in due spettacoli di cabaret, Fernina e Hölle (Inferno). Nel 1911 si lascia alle spalle la casa e l’infanzia iscrivendosi alla Staatliche Kunstgewerbeschule di Julius Dietz a Monaco, dove segue i corsi del pittore simbolista Stuck. In un clima di bohème viaggia attraverso la Germania, il Belgio, i Paesi Bassi, la Russia, la Turchia, l’Asia Minore, il Nordafrica, la Cina, l’isola di Bali, il Giappone. Vive con quadri, acquerelli, cartoline e vignette per i giornali tedeschi, si improvvisa consulente artistico in un circo e presentatore di cabaret. Nel 1913 si stabilisce a Parigi. Frequenta la scuola di pittura di Maurice Denis e l’Academie Julian. Va al cinema con accanimento, probabilmente vede "She" (1908) di Edwin S. Porter, apprezza il "Tantornas" di Louis Feuillac. Ricorda: «A Parigi vedevo film francesi d’avventura, del tipo spettacolar-popolare, in cui abitualmente un grande criminale diventava una specie di Robin Hood. Ne ho in mente uno intitolato "Rocambo/e". Li guardavo con molto piacere, era un passatempo, e non saprei dire se mi hanno influenzato in seguito». Subito dopo la dichiarazione di guerra rientra a Vienna passando per il Belgio e il 15 gennaio 1915 si arruola volontario nell’esercito imperiale, preso da quello che lui stesso definisce un «patriottismo temerario». Ferito ottiene la Karl Truppen Kreuz e due volte la medaglia d’argento di seconda classe per il coraggio dimostrato in combattimento. In quegli anni inizia a portare il monocolo all’occhio sinistro. Nel 1916 è congedato con il grado di tenente. Durante la lunga convalescenza a Vienna prosegue gli studi d’arte, recita in alcuni spettacoli, dirige e interpreta il dramma bellico "Der Hias", lavora in un cabaret disegnando manifesti. Qui incontra un impiegato di banca che gli propone di scrivere dei film insieme: le idee migliori sono di Lang, all’amico spetta il ruolo di vendere le sceneggiature. Nel 1917 Joe May ne accetta qualcuna, realizzando "Die Hochzeit im Exzentrik K/ub" e "Hilde Warren und der Tod". Nel clima euforico e macabro della Germania postbellica, tra il 1918 e il 1919, due generi trionfano ancora nel cinema nazionale: l’erotico-pornografico occupa i bassifondi del pubblico, mentre il kolossal storico si situerebbe nelle alte sfere dell’arte. Nel 1919 Lang debutta dietro la macchina da presa, girando in cinque giorni, su una sua sceneggiatura, "Halbblut" ("Mezzosangue"), con Ressel Orla, perciò vietato ai minori. Poi dirige "Der Herr der Liebe" ("Il signore dell’amore"), da una sceneggiatura di Leo Koffler. Le prime due opere di Lang sono perdute, mentre resta copia del terzo film, Die Spinnen - Die Abenteuer des Kay Hoog in bekannten und unbekannten Welten (I ragni - Lavventura di Kay Hoog nei mondi conosciuti e sconosciuti). Nel 1920 Lang ottiene la cittadinanza tedesca e lascia la Decla per la May-Film GmbH. Qui incontra la scrittrice trentaduenne Thea von Harbou, che è stata già moglie dell’attore Rudolf Klein-Rogge. Lavorano insieme. Quello stesso anno la sua prima compagna si suicida. Viene dai paesi baltici, è figlia di un pastore protestante, molto bella, si chiama Lisa Rosenthal. Lotte Lisner racconta che la ragazza aveva sorpreso Lang sul divano del loro appartamento mentre amoreggiava con Thea von Harbou: così, era andata in camera sua e si era sparata un colpo al cuore. Fritz e Thea dovettero giustificarsi in tribunale per mancata assistenza, troppo tempo infatti era trascorso fra il suicidio e la notifica alla polizia. Il regista da quel giorno non mancò più di annotare fatti e situazioni sul taccuino, obbligando i suoi ospiti ad appuntare ogni chiamata telefonica, ogni visita e ogni uscita. Sfumata la possibilità di dirigere "Il gabinetto del dottor Caligari", vero e proprio manifesto del cinema espressionista, Lang firma un contratto con la May-Film, scrivendo un serial in quattro parti, "Der Silberkönig" ("Il re d’argento"), e la prima sceneggiatura in collaborazione con Thea von Harbou, "Das wandernde Bild" ("La statua errante", 1920), titolo provvisorio "Madonna im Schnee" ("La madonna della neve"), di cui è anche regista. Lisa o Thea, il mistero rimane. La sua seconda fidanzata svela un inconscio fertilissimo. Scrivono insieme "Kämpfende Herzen" ("Cuori in lotta"), che poi si chiama "Die Vier um die Frau" (1920; "Quattro intorno a una donna"). [Biografia tratta da «Fritz Lang» di Stefano Socci ed. Il Castoro Cinema.]

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