BIOGRAFIA

Federico Fellini

Il 20 gennaio 1920 Federico nasce a Rimini da Ida Barbiani, casalinga, e Urbano Fellini, rappresentante di commercio. Il giovane Federrico è un bambino tranquillo, ama disegnare, giocare con il teatrino e i burattini, più tardi leggere le storie a fumetti del settimanale "Corriere dei Piccoli"; il suo prediletto è il disegnatore Antonio Rubino. Nel 1930 Frequenta a Rimini la prima classe del Ginnasio "Giulio Cesare". Negli otto anni scolastici seguenti, suo compagno di banco sarà Luigi Benzi, detto Titta, suo amico per tutta la vita. Nel 1937 Pubblica i suoi primi disegni: sono caricature dei partecipanti a un campeggio dell'organizzazione giovanile del Partito Nazionale Fascista a Verrucchio, al quale Fellini ha preso parte nell'estate del 1936; vengono pubblicate nel numero unico La Diana dell'Opera Nazionale Balilla di Rimini con il titolo "Campeggisti 1936"; sono firmate Avanguardista Federico Fellini. Apre con l'amico pittore Demos Bonini una Bottega del Ritratto per villeggianti, con l'insegna FEBO (Fellini-Bonini). Nel 1938 supera gli esami di maturità per la licenza liceale. Pubblica vignette umoristiche sul settimanale La Domenica del Corriere, nella rubrica destinata alla collaborazione dei lettori. Si offre come collaboratore al settimanale politico-satirico fiorentino 420 dell'editore Nerbini che gli pubblica brevi racconti, rubriche, vignette, e disegni firmati Fellas. Nel 1939 Si trasferisce a Roma insieme con la madre e la sorella e lì si iscrive all'Università di Roma, Facoltà di Giurisprudenza. Non prenderà la laurea. Stringe un'amicizia che durerà tutta la vita con il pittore Rinaldo Geleng. Comincia a collaborare intensamente al "Marc'Aurelio", bisettimanale umoristico e satirico-politico di grande successo dell'editore Rizzoli; diventa ben noto pubblicando vignette, raccontini a puntate, rubriche in serie (particolarmente fortunate e apprezzate soprattutto dai lettori giovani quelle intitolate Ma tu mi stai a sentire?, Luci della città, Seconda liceo, Primo Amore). La collaborazione durerà sino alla fine del 1942. Conosce attraverso l'amico Ruggero Maccari il comico Aldo Fabrizi: ne diventerà l'amico, l'autore di gag, lo scrittore di fiducia per spettacoli di varietà e film. Nel 1940, durante il secondo conflitto mondiale, comincia a collaborare alla radio (EIAR, Ente Italiano Audizioni Radiofoniche). Collabora inoltre a vari periodici, anche di cinema. Partecipa ufficialmente alla prima sceneggiatura come ideatore di gag per il film "Il pirata sono io!" diretto da Mario Mattoli. Nel 1941 è tra gli sceneggiatori del film documento "Z-3". Nel 1942 Conosce Giulia Masina, giovane attrice del teatro di prosa che fa anche parte della Compagnia del teatro comico-musicale dell'EIAR ed è interprete nella trasmissione Terziglio delle avventure degli sposi Cicco e Pallina scritte da Fellini. Si incontrano, s'innamorano, si fidanzano. Scrive il soggetto ed è tra gli sceneggiatori del film "Avanti c'è posto" diretto da Mario Bonnard. Il 30 ottobre del '43 sposa Giulietta Masina in una cerimonia privata con pochi invitati nell'appartamento del vicino di casa monsignor Cornaggia Medici. Nel 1946 A settembre partecipa alla presentazione in pubblico di Roma città aperta. Il film, che rimarrà storico e proverbiale, ha molto successo. Partecipa alla preproduzione, alla sceneggiatura e alla realizzazione del film "Paisà" diretto da Roberto Rossellini: il necessario viaggio attraverso l'Italia devastata dalla guerra e l'amicizia con Rossellini verranno ricordati da Fellini come un periodo straordinario e cruciale della propria vita. Nel 1948 debutta come attore e nel '49 partecipa alla preparazione e alla realizzazione del film "Francesco giullare di Dio" di Roberto Rossellini. Tra il 1952 e il '53 dirige "I vitelloni", realizzato in coproduzione francese. È il suo primo film ad avere una distribuzione extra-italiana. Vince il suo primo premio: un Leone d'Argento per "I vitelloni" alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 1954 vince un Leone d'Argento alla Mostra di Venezia per "La strada". 1955 dirige Il bidone. Nel 1956 dirige Le notti di Cabiria e nel 1957 fa il suo primo viaggio negli Stati Uniti, per ritirare l'Oscar vinto con "La strada". Vince il secondo Oscar per "Le notti di Cabiria", miglior film in lingua non inglese. Nel 1958 scrive con Ennio Flaiano e Tullio Pinelli la sceneggiatura de La dolce vita e prepara il film. È l'occasione d'incontro con Marcello Mastroianni, che diventerà il suo maggior interprete e alter-ego. Nel 1959 dirige "La dolce vita", nel 1962 "8 ½" e nel 1963 fa il suo primo viaggio nell'Unione Sovietica, per accompagnare al Festival di Mosca "8 ½" che, dopo discussioni e dimissioni nella giuria dovute alle resistenze dei sovietici, vince all'unanimità il Gran Premio. Nel 1964 vince il terzo Oscar per "8 ½", miglior film in lingua non inglese; un secondo Oscar va al costumista Piero Gherardi, che ne aveva già ottenuto uno per "La dolce vita". Nel 1981 Prepara "E la nave va". 1982-83 Dirige "E la nave va". Espone suoi disegni in una importante mostra a Parigi, con molto successo. Compare nella parte di se stesso nel film "Il tassinaro" diretto da Alberto Sordi. Nel 1988 pubblica "Un regista a Cinecittà", libro dedicato al suo rapporto con gli studi cinematografici cinquantenari dove ha realizzato quasi tutti i suoi film, edito da Mondadori. Nell'89 dirige "La voce della luna", il suo ultimo film. 1990-91 Compie settant'anni: l'anniversario viene festeggiato dal mondo del cinema internazionale, dagli amici e dagli ammiratori, dai media, con slancio vasto ed affettuoso. Si batte per la prima volta pubblicamente e appassionatamente insieme con altri cineasti Italiani, e senza successo, per impedire che la legge confermi il diritto delle reti televisive di interrompere con spot pubblicitari i film mandati in onda. Sovrintende alla realizzazione a fumetti di Viaggio a Tulum; il disegnatore è Milo Manara. Nel 1992 Dirige uno spot pubblicitario per Banca di Roma. Sovrintende alla realizzazione a fumetti de Il viaggio di G. Mastorna (al titolo è stato aggiunto: detto Fernet); il disegnatore è Milo Manara, il lavoro viene pubblicato sul mensile Il Grifo. Nel 1993 riceve il quinto Oscar, alla carriera; a Los Angeles lo affiancano Sophia Loren e Marcello Mastroianni, Giulietta Masina è tra gli spettatori. Viene colpito il 3 Agosto da un attacco cerebrale al Grand Hotel di Rimini. Muore il 31 Ottobre a Roma nell'ospedale Policlinico. La camera ardente al Teatro Cinque di Cinecittà e il funerale nella chiesa di Santa Maria degli Angeli sono meta di migliaia di persone.

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