SCHEDE FILM

I MAESTRI DEL CINEMA

Sala Esse - giovedì 14 dicembre 1995

Paisà

Regia

Roberto Rossellini

Nazionalità

Italia

Anno

1946

Soggetto

Sergio Amidei

Federico Fellini

Aldred Hayes

Klaus Mann

Marcello Pagliero

Roberto Rossellini

Sceneggiatura

Federico Fellini

Roberto Rossellini

Fotografia

Otello Martelli

Musica

Renzo Rossellini

Montaggio

Eraldo da Roma

Durata (in minuti)

124

Coproduzione

Ofi, Ffp (Italia-Usa)

Distribuzione

Mgm

La trama

Attraverso sei episodi distinti ed indipendenti uno dall'altro, il film rievoca l'avanzata delle truppe alleate in Italia.

Si inizia con un episodio dello sbarco in Sicilia a cui fa seguito una scena a Napoli, protagonista un soldato nero. Il terzo episodio si svolge a Roma e ha carattere prettamente sentimentale. Il quarto rievoca le drammatiche giornate della liberazione di Firenze. Il quinto si svolge nella riposante quiete di un piccolo convento sulla linea gotica sconvolto dagli eventi.

L'ultimo esalta la coraggiosa opera dei partigiani italiani nelle paludi della Valle Padana.

Parola di... Roberto Rossellini

In "Paisà", per scegliere gli interpreti, ho cominciato a sistemarmi col mio operatore in mezzo al paese in cui contavo di realizzare questo o quell'episodio. I curiosi mi venivano intorno e io sceglievo gli attori nella folla. Se si ha a che fare con buoni artisti professionisti, essi non rispondono mai esattamente all'idea che uno si è fatto del personaggio. Per giungere a creare veramente il personaggio immaginato, bisogna che il regista intraprenda una lotta col suo interprete e finisca per piegarlo alla sua volontà. É perché non ho voglia di sperperare le forze in una tale battaglia che impiego soltanto attori occasionali. E poi, come è difficile armonizzare il buon professionista con i dilettanti! Ho quindi preferito rinunciare ai buoni attori.

Federico Fellini su "Paisà"

"Paisà" è stato il vero primo incontro con cinematografo. Da lì ho capito che il cinematografo forse era il mezzo d'espressione mio più congeniale, che, facendo il conto con la mia pigrizia, con la mia ignoranza, con la mia curiosità di vita, con la mia voglia di curiosare, di vedere tutto, di indipendenza, di mancanza di regola e di capacità di veri sacrifici, mi sentivo che il cinematografo era la forma di espressione più giusta per me. Questa qui è la lezione vera che ho preso da Roberto.

Paolo e Vittorio Taviani su "Paisà"

Alla fine della guerra eravamo studenti in un liceo e siamo entrati per caso in un cinema. Davano "Paisà". La sala, semivuota, protestava contro il film. Il pubblico rifiutava quanto per noi due rappresentava uno choc: ritrovare sullo schermo quello che avevamo appena lasciato nella strada. Finì che ci picchiammo con alcuni spettatori. La nostra decisione era presa: avevamo capito cosa volevamo fare nella nostra vita. il cinema.

Gillo Pontecorvo su "Paisà"

Avevo già voglia di cinema da prima della guerra, ma non ci speravo molto. Andavo spesso al cinema, ma era ancora una voglia vaga, poco chiara. Divenne qualcosa di più preciso, una vera e propria decisione, quando vidi "Paisà" di Rossellini. Lo vidi a Parigi, alla Salle Pleyel: mi entusiasmò talmente che dissi no, io devo piantare tutto, il giornale, le foto e tutto il resto... Avevo qualche soldo da parte, mi comprai una Paillard, una 16 mm, e cominciai a girare documentari per conto mio.

[da L'avventurosa storia del cinema italiano di G.Fofi e F. Faldini Edizioni Feltrinelli]

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