Regia
Pietro Germi
Nazionalità
Italia
Anno
1962
Interpreti
Antonio Acqua (Il parroco)
Saro Arcidiacono (Il dottor Talamone)
Lando Buzzanca (Rosario Mulé)
Angela Cardile (Agnese Cefalù)
Bianca Castagnetta (Donna Matilde)
Ignazio Roberto Daidone
Giovanni Fassiolo
Margherita Girelli (La serva Sisina)
Daniela Igliozzi
Renzo Marignano
Marcello Mastroianni (Barone Cefalù)
Francesco Nicastro
Edy Nogara
Renato Pinciroli
Nino Portale
Giovanni Pulchino
Daniela Rocca (Rosalia)
Stefania Sandrelli (Angela)
Umberto Spadaro (Don Gaetano Cefalù)
Laura Tomiselli (Zia Fifidda)
Pietro Tordi (L'avvocato De Marzi)
Ugo Torrente (Don Calogero)
Leopoldo Trieste (Carmelo Patané)
Soggetto
Ennio De Concini
Pietro Germi
Alfredo Giannetti
Sceneggiatura
Ennio De Concini
Pietro Germi
Alfredo Giannetti
Fotografia
Leonida Barboni
Carlo Di Palma
Musica
Carlo Rustichelli
Montaggio
Roberto Cinquini
Durata (in minuti)
101
Produzione
Franco Cristaldi per la Lux/Vides/Galatea
Distribuzione
Lux
La trama
Ferdinando Cefalù, un barone siciliano, si innamora di Angela, una vezzosa cugina sedicenne, da cui è ricambiato.
Ostacolo all'unione è l'esistenza della moglie di Ferdinando, cioè di Rosalia, una donna brutta e petulante. Facilita la soluzione del difficile problema l'arrivo di un modesto pittore, Carmelo Patanè, che in passato era stato la grande passione di Rosalia.
Ferdinando abilmente favorisce il riavvicinamento del pittore e della moglie.
Il desiderato adulterio di Rosalia si compie: Ferdinando sorprende in flagrante la moglie ed il pittore ed uccide Rosalia per ragioni di onore. Grazie all'articolo 587 del codice penale, Ferdinando sconta una mite condanna, al termine della quale tra l'ammirato compiacimento dei concittadini - conduce a nozze l'amata Angela.