FIRENZE TEATRO

di Michela Bini

Fare una breve escursione attraverso il panorama teatrale fiorentino può essere fonte di qualche sorpresa.

La prima viene sicuramente dal Teatro di Rifredi che propone un omaggio a Pasolini del quale il giornale del teatro ne ristampa gli elzeviri. Una stagione di impegno, solidarietà e cultura nel ricordo di Pier Paolo Pasolini, a venti anni dalla sua scomparsa. Il programma, che ha già offerto l'opera di Baker, The last century of desire ed il Marescalco dell'Aretino, rivisitato da Savelli, prosegue con un testo molto caro a Pasolini, l'Edipo, presente sia con Alla greca di Berkoff, che con l'Edipus di Testori. Da segnalare anche due testi di Annibale Ruccello e il Don Pilone di Girolamo Gigli, intellettuale, insieme all'Aretino, messo all'indice dalla sua epoca e considerato scomodo; presenti per tre volte "i magazzini" con il loro teatro di poesia. Un occhio di riguardo anche per i giovanissimi con una rassegna di teatro loro dedicata.

A dicembre il teatro Studio di Scandicci propone una delle opere più belle di Backett, Giorni felici, nostalgico monologo su un "come eravamo" che, forse, non è mai stato... La regia è di Giancarlo Cauteruccio, regista anche, a gennaio, di La via del sexo e Una divina di Palermo, entrambe di Nino Gennaro. Sempre a gennaio Recidiva, testo e regia di Enzo Moscato.

Stagione all'insegna dell'ironia per il Teatro Puccini che accoglie alcuni reduci dal cast di Avanzi e Tunnel: Anna Meacci, Antonello Fassari, Corrado Guzzanti.

Il Teatro Verdi, oltre ad un nutrito programma di musical, mette in cartellone una nuova edizione dell'Asino d'oro, rigorosamente da Apuleio, di e con Paolo Poli. A gennaio un'interessante Opera da tre soldi di Brecht per la regia di Tato Russo.

Il Teatro della Pergola divide il suo programma in due parti ben distinte ed offre la possibilità di scegliere fra il sorriso ed il pensiero. A dicembre si sorride con Un marito ideale di Oscar Wilde, per la regia di Giancarlo Sepe, con Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice e si riflette con La provincia di Jimmy di Ugo Chiti che è anche regista. Da segnalare, in cartellone fra febbraio e marzo la duplice presenza pirandelliana con Enrico IV e Uno, nessuno e centomila e un'opera di Arthur Miller, Broken glass, testi che, affacciandosi da prospettive diverse, trattano il tema dello smarrimento dell'Io, della ricerca della verità e della creazione di una realtà che possa in qualche modo sciogliere l'angoscioso nodo che soffoca i protagonisti, specchio di un'umanità senza più alcun punto di riferimento.

La stagione teatrale risulta quest'anno orfana di uno dei suoi più antichi e storici teatri, il Teatro Niccolini, che, in difficoltà economiche da alcuni anni, ha chiuso i battenti lasciando solo un promettente cartellone.

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