SCHEDE FILM

Vaghe stelle dell'orsa

Titolo originale

Vaghe stelle dell'orsa

Regia

Luchino Visconti

Nazionalità

Italia

Anno

1965

Interpreti

Marie Bell (la madre)

Claudia Cardinale (Sandra)

Michael Craig (Andrew)

Vittorio Manfrino

Renato Moretti

Renzo Ricci (Gilardini)

Giovanni Rovini

Jean Sorel (Gianni)

Amalia Troiani (Fosca)

Fred Williams (Pietro)

Soggetto

Suso Cecchi D'Amico

Enrico Medioli

Luchino Visconti

Sceneggiatura

Suso Cecchi D'Amico

Enrico Medioli

Luchino Visconti

Fotografia

Armando Nannuzzi

Musica

Preludio "Corale e Fuga"

Cesar Franck

Montaggio

Mario Serandrei

Durata (in minuti)

100

Produzione

Franco Cristaldi per la Vides

Distribuzione

Ceiad

La trama

Dopo anni di assenza Sandra torna a Volterra, sua città natale. Eµ con lei Andrew, il marito, curioso di conoscere lµambiente in cui la moglie ha vissuto la sua giovinezza. Nella casa trovano Gianni, fratello di Sandra, il quale da tempo vive in modo disordinato e ripone le sue speranze di affermarsi in un romanzo autobiografico che sta scrivendo. Altri personaggi di cui Andrew fa la conoscenza sono la madre di Sandra, confinata in una clinica a causa di un grave squilibrio psichico e Gilardini, secondo marito della donna. Andrew scopre però che la famiglia è ossessionata dalla memoria di unµaltra persona: il padre dei due giovani, un illustre scienziato ebreo deportato dai nazisti e morto in un campo di sterminio. La responsabilità della morte del padre è da Sandra attribuita ad una delazione del patrigno da tempo amante della madre. Costui ritorce lµaccusa incolpando Sandra e Gianni di volersi liberare, con una ignobile calunnia, del peso che grava sui morbosi vincoli che li uniscono. Di fronte a questa agghiacciante rivelazione, Andrew abbandona la città lasciando che Sandra risolva per suo conto lµangosciosa situazione. Dopo un drammatico colloquio con il fratello, il quale ricatta Sandra minacciando di uccidersi, la ragazza rompe ogni legame con il passato, decisa a riconquistare la fiducia del marito. Gianni, disperato, rimane vittima della sua debolezza e si uccide.

La critica...

Per ben tre volte il regista si era visto preferire altre pellicole pur avendo presentato alla Mostra alcuni dei suoi film più significativi: nel 1948 ·Amletoº di Lawrence Olivier aveva battuto ·La terra trema; nel 1954 ·Senso aveva dovuto cedere, discutibilmente, il passo a ·Romeo e Giulietta di Renato Castellani; nel 1960 ·Il passaggio del Reno di André Cayette l'aveva spuntata sul memorabile ·Rocco e i suoi fratelli. È quindi singolare che il Leone dµOro gli sia stato attribuito per il film di gran lunga meno significativo fra i quattro.

Qui Visconti lavora entro i confini di una vicenda intimista e rigorosamente privata, dopo lµampio respiro storico di ·Rocco e i suoi fratelli e, soprattutto, de ·Il Gattopardo. Il film viene girato tra Ginevra e Volterra e il forte stacco tra la luminosità della prima ed il cupo senso di morte della seconda sottolinea abilmente lµincedere della tragedia, secondo Visconti una moderna rilettura dellµElettra di Sofocle. Ma forti sono anche le influenze dannunziane del ·Forse che sì, forse che no: il tema dellµincesto e Volterra come naturale prodromo della tragedia. In ogni caso un film molto legato alle esperienze teatrali dellµautore. Risulta quindi facile per lo spettatore il gioco di schematizzare i personaggi in ruoli già pronti: Sandra come Elettra, sua madre come Clitennestra, lµavvocato Gilardini come Egisto. Sullo sfondo di luoghi e architetture decadenti la raffigurazione delle decadenze di una famiglia borghese, più in generale la decadenza della famiglia. In questo senso lµincesto, per tutto il film solo suggerito, rappresenta un estremo, abnorme tentativo di non interrompere i legami di sangue. Infine il titolo. Di chiara reminiscenza leopardiana, suggerisce lµaltro nucleo tematico del film: la memoria dolorosa.

Premere qui per tornare alla pagina precedente

Powered by ItalyNet.it