Se i premi non sono il diavolo, si può anche cominciare a pensare che siano persino utili se non altro come promemoria delle stagioni cinematografiche che passano, dei cult-movie che hanno ballato una sola estate, degli ultimi colpi di sole dell'autunno incipiente. E questo numero di Cineclub News, che esce proprio a ridosso dell'estate, riassume una delle tante annate vissute all'insegna del cinema, a Firenze, da "Inquadrature".
Ileoni d'oro di Venezia, questo il titolo della rassegna che tra il '93 e il '94 ebbe per oggetto alcuni tra i film premiati alla Mostra del Cinema di Venezia. Serve forse ricordare che quando si inaugura nel 1943 la Mostra di Venezia non assegna premi, ma si accontenta di un referendum tra il pubblico. Dal 1934 al 1942 la mostra assegnerà la Coppa Mussolini al miglior film italiano, il Premio per il miglior film straniero, le Coppe Volpi per la miglior attrice e il miglior attore. Nel dopoguerra Venezia riapre i battenti nel 1946 senza veri e propri premi. Nel 1947 e nel 1948 c'è il Gran Premio Internazionale per il miglior film. Soltanto nel 1949 viene attribuito per la prima volta il Leone di San Marco per il miglior film in concorso, che va a Manon di Henri-Georges Clouzot: l'anno successivo diviene Leone d'oro e va a Giustizia è fatta di André Cayette.
Non si può certo chiedere che una rassegna dei Leoni d'oro veneziani sia una rappresentazione affidabile ed adeguata del cinema del dopoguerra prima e dopo il '68. Tanto meno lo si può chiedere ad una rassegna che si sia limitata ad attingere una decina di titoli tra i cellari della Cineteca Nazionale, e i fortunosi depositi di qualche collezionista privato. Non pretendeva né pretende ad alcuna forma di completezza, del resto ampiamente impossibile, né alla sistematicità di un discorso critico, difficilmente ipotizzabile sull'argomento. Buona lettura e buone vacanze!
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