SCHEDE FILM

La battaglia di Algeri

Titolo originale

La battaglia di Algeri

Regia

Gillo Pontecorvo

Nazionalità

Italia

Anno

1966

Interpreti

Fawzia El Kader (Hassiba Ben Bouali)

Brahim Haggiag (Ali La Pointe)

Mohamed Ben Kassen (Fathia)

Jean Martin (Colonn. Mathieu)

Tommaso Neri

Ugo Paletti (il Capitano)

Yacef Saadi (Djafar)

Soggetto

Gillo Pontecorvo

Franco Solinas

Sceneggiatura

Gillo Pontecorvo

Franco Solinas

Fotografia

Marcello Gatti

Musica

Ennio Morricone

Gillo Pontecorvo

Montaggio

Mario Morra

Mario Serandrei

Durata (in minuti)

120

Produzione

Antonio Musu per la Igor Film di Roma e Yacef Saa-Di per la Casbah Film di Algeri

Distribuzione

Magna

La trama

Algeri, 7 ottobre 1957. I parà del colonnello Mathieu circondano il nascondiglio dellµunico superstite del Fronte di Liberazione Nazionale algerino, Alì La Pointe, e minacciano di far saltare con la dinamite la casa. Questi, in attesa della morte, ripercorre con la memoria gli avvenimenti nei quali, da sfruttatore di donne e pregiudicato comune, è maturato in uomo cosciente del suo diritto alla libertà. Tre anni prima, nel novembre '54, la lotta era incominciata liberando la Casbah dai germi della malavita per fare della cittadella araba la roccaforte della rivoluzione: poi era esplosa con scontri individuali ed azioni terroristiche che avevano provocato reazioni da parte della popolazione francese. Nel gennaio del '57 erano giunti il colonnello Mathieu ed i paracadutisti che, con un'azione militare e poliziesca non priva di intelligente organizzazione e non aliena da sistemi di tortura, avevano progressivamente smantellato l'organizzazione algerina e risalita la piramide dei collegamenti fino ad isolare La Pointe e scoprirne il nascondiglio.

Morto Alì La Pointe, la rivoluzione appare sedata.

Ma nel dicembre del '60 tutto ricomincia quasi per incanto e due anni dopo lµAlgeria ottiene l'indipendenza.

La critica...

A distanza di pochi anni dalla fine della rivolta che aveva portato, nel 1962, alla nascita di una nuova nazione indipendente dalla Francia, l'Algeria come repubblica orientata al socialismo, Gillo Pontecorvo racconta nel suo film le vicende interne che condussero a questa nuova situazione politica.

Il regista sceglie attori non professionisti, lavora sulle testimonianze della recente storia del paese, trova un eccellente affiatamento con la troupe italiana, costituita da nove persone, e col governo algerino, tanto da essere appoggiato dall'ex militante Saadi che diviene anche coproduttore del film.

In una intervista del 1978 il regista afferma che: "Era proprio il cinema come deve essere fatto, in condizioni di grande libertà, anche se con pochissimi soldi.". Questa sua testimonianza smentisce il parere di alcuni critici che avevano risposto con freddezza al successo ottenuto dal film a Venezia, e avevano voluto leggervi una sorta di complicità imposta dal Governo algerino e dalla casa di produzione di Saadi, che all'uscita del film dichiarò: "Ho sostituito la macchina da presa al mitra. L'idea di rivivere quei giorni e quei sentimenti, di ritrovarmi ad agire accanto alle immagini dei miei compagni scomparsi, mi commuove profondamente. Ma nei miei ricordi non c'è rancore.

Con i nostri amici italiani abbiamo voluto fare un film obiettivo, equilibrato, che non è un processo né a un popolo né ad una nazione, ma solo un accorato atto di accusa al colonialismo, alla violenza, alla guerra". Tuttavia la reazione dei francesi al film fu negativa, confermando che quanto era stato raccontato rasentava la verità storica e quindi aveva un'attinenza profonda con quanto era accaduto storicamente.

L'autore ci ha consegnato questo film per renderci testimoni di una visione ben più complessa che non quella della sceneggiatura e realizzazione di un film a soggetto storico. Ciò che propone un film come "La battaglia di Algeri" è una lettura da più punti di osservazione, tra cui certamente quello storico/politico su cui si articolano i fatti e l'ideologia dell'autore, ma soprattutto quello corale/musicale in cui l'unità compositiva fra immagini e suono risulta essere l'essenza artistica di Gillo Pontecorvo.

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